Ho già scritto una guida completa sul decreto flussi e un articolo in cui ti parlo della nuova legge decreto flussi 2023, 2024 e 2025.
INDICE
In questa pagina, invece, voglio spiegarti del decreto flussi: chi non può farlo.
Partiamo subito distinguendo la posizione del datore di lavoro che vuole assumere il cittadino straniero con il decreto flussi, da quella del cittadino extracomunitario che, invece, vuole entrare in Italia con i decreti flussi per svolgere attività lavorativa e regolarizzarsi.
Datore di lavoro con precedenti penali
Il decreto flussi costituisce lo strumento giuridico attraverso il quale i datori di lavori che svolgono le attività dei settori lavorativi indicati di anno in anno nel decreto flussi esprimono la propria volontà di assumere uno o più cittadini strani extracomunitari.
Quindi ciò che accade con l’invio della domanda di decreto flussi è una promessa di assunzione.
Esistono però delle limitazioni in capo al datore di lavoro che gli impediscono di presentare la domanda di decreto flussi.
Vediamo cosa dice la legge a riguardo.
Il nulla osta al lavoro è rifiutato se il datore di lavoro risulti condannato negli ultimi cinque
anni, anche con sentenza non definitiva, compresa quella adottata a seguito di applicazione della pena su richiesta ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per:
a) favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia e dell’emigrazione clandestina dall’Italia verso altri Stati o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite;
b) intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ai sensi dell’articolo 603-bis del codice penale;
c) reato previsto dal comma 12, cioè se il datore di lavoro occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno, ovvero il cui permesso sia scaduto e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo.
Mancanza dei requisiti del datore di lavoro
Il nulla osta al lavoro subordinato, quindi l’autorizzazione richiesta a seguito dell’invio della domanda di decreto flussi, non può essere rilasciata, o se rilasciata viene revocata:
- se i documenti presentati sono stati falsificati o contraffatti;
- se il datore di lavoro non si reca presso lo Sportello Unico Immigrazione per la firma del contratto di soggiorno entro il termine di 8 giorni;
- se il datore di lavoro non ha i requisiti reddituali per assumere il numero di dipendenti richiesto;
- se il datore di lavoro non ha presentato i bilanci dell’azienda;
- se la domanda è finalizzata ad eludere la normativa in materia di immigrazione.
Scopri i documenti necessari per presentare la domanda di decreto flussi.
Lavoratore extracomunitario ed espulsione
Ora affrontiamo la posizione del cittadino extracomunitario che vuole entrare in Italia con il decreto flussi e ha un datore di lavoro disponibile ad assumerlo.
Il cittadino straniero che è stato espulso può fare il decreto flussi?
La legge è chiara.
lo straniero destinatario di un provvedimento di espulsione non può rientrare nel territorio dello Stato senza una speciale autorizzazione del Ministro dell’Interno. In caso di trasgressione lo straniero è punito con la reclusione da uno a quattro anni ed è nuovamente espulso con accompagnamento immediato alla frontiera.
Chi ha avuto un’espulsione non può tornare in Italia se non sono trascorsi almeno 3 anni, fino a un massimo di 5, dalla data di esecuzione dell’espulsione.
Qualora non sia trascorso tale periodo non è consentito il rientro in Italia.
Ti ho già parlato in un altro articolo dell’espulsione, delle conseguenze e dei rimedi, leggi qui e scopri cosa puoi fare!
L’unico modo per poter sfruttare il decreto flussi è ottenere “la speciale autorizzazione” da parte del Ministro dell’Interno.
Tale autorizzazione deve essere richiesta dall’interessato alla Rappresentanza Diplomatica italiana presente nel Paese di origine e viene concessa solo in casi particolari.
E’ molto difficile ottenere questa autorizzazione e non esiste alcun obbligo per lo Stato di concedere l’autorizzazione per il decreto flussi, quindi la scelta è totalmente discrezionale.
Cittadino straniero extracomunitario già in Italia e decreto flussi
L’obiettivo del decreto flussi è quello di permettere al cittadino extracomunitario di entrare in Italia per lavoro a seguito della richiesta inviata dal datore di lavoro.
Questo significa che non è ammissibile la domanda inviata dal datore di lavoro nei confronti:
- del cittadino extracomunitario che si trova già in Italia;
- del lavoratore che entra in Italia per altri motivi o con un visto differente (salvo i casi di conversione).
Questo significa che se ti trovi in Italia non puoi presentare la domanda per decreto flussi, perché manca uno dei requisiti fondamentali!
Decreto flussi e sanatoria stranieri
Purtroppo per molti è ancora in corso la domanda di emersione presentata nel 2020, molte Prefettura infatti non hanno ancora concluso l’iter e questi stranieri sono in attesa di essere convocati.
Una delle domande che spesso mi viene rivolta è questa:
Ho fatto la sanatoria posso fare il decreto flussi?
La risposta è no, mi dispiace.
Il problema è dato dal fatto che ti trovi già in Italia, questo significa che manca il requisito principale previsto dalla legge decreto flussi.
Infatti non è possibile inviare la domanda di decreto flussi se ti trovi già in Italia.
Posso uscire dall’Italia per presentare la domanda di decreto flussi?
C’è anche un altro problema che riguarda proprio la sanatoria 2020.
Se decidi di uscire dall’Italia per tornare nel tuo paese (avendo presentato la domanda di sanatoria, senza aver ancora ottenuto il permesso), e per qualsiasi ragione la domanda di decreto flussi non dovesse andare a buon fine, non potrai più sfruttare la domanda di sanatoria che avevi già fatto.
Questo perché uno dei requisiti della sanatoria è quello di non aver lasciato il territorio dopo l’8 marzo 2020; se tu torni in Italia per il decreto flussi, la tua domanda verrà rifiutata.
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Questo articolo è stato scritto da:
Avvocato del Foro di Forlì-Cesena • Fondatore e Titolare del sito avvocatofrancescolombardini.it
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