Nuovo decreto immigrazione 2023, cosa cambia: permesso di soggiorno e decreto flussi
Su proposta del presidente del Consiglio del Ministero, in data 10 marzo 2023, è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto legge n. 59 del 10 marzo 2023 che stabilisce nuove regole urgenti in materia di flussi di ingresso legale (c.d. decreto flussi) dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare.
INDICE
- Nuovo decreto immigrazione 2023, cosa cambia: permesso di soggiorno e decreto flussi
- Cosa prevede il nuovo decreto del governo sugli immigrati?
- Nuovo decreto flussi 2023/2025
- Semplificazione e accelerazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro (decreto flussi)
- Ingresso e soggiorno al di fuori delle quote
- Durata del permesso di soggiorno per lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo e per ricongiungimento familiare
- Ingresso dei lavoratori del settore agricolo e contrasto alle agromafie
- Nuova Protezione speciale 2023
Cosa prevede il nuovo decreto del governo sugli immigrati?
Scopriamo nel dettaglio quali sono le conseguenze in termini pratici del nuovo decreto sull’immigrazione del Governo Meloni.
Nuovo decreto flussi 2023/2025
All’art. 1 è prevista una riprogrammazione dei flussi di ingresso che prevede un arco temporale di 3 anni, quindi dal 2023 al 2025.
Questo significa che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, verrano stabilite le quote massime di stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato, stagionale e autonomo, per l’intero triennio 2023-2025.
Il decreto flussi 2023-2025, quindi, dovrà passare il vaglio del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, la Conferenza unificata, gli enti e le associazioni nazionali maggiormente attivi nell’assistenza e nell’integrazione degli immigrati e le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale.
Successivamente, dovrà essere demandato al parlamento e le Commissioni parlamentari dovranno entro 30 giorni dal ricevimento rendere i pareri, termine decorso il quale il decreto sarà comunque adottato.
Al fine di quantificare il numero di quote per il decreto flussi 2023-2025 di dovrà tenere conto dell’analisi del fabbisogno del mercato del lavoro effettuata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, previo confronto con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro maggiormente rappresentative sul piano nazionale.
Le domande di decreto flussi inviate nel limite delle quote, ma superiore alle stesse, potranno essere esaminate nell’ambito delle quote dei successivi decreti, con un semplice rinnovo della domanda già inviata, senza alcuna ulteriore documentazione rispetto alla prima (precedente) domanda.
Controllo dell’immigrazione irregolare
Al fine di prevenire l’immigrazione irregolare, sono assegnate quote preferenziali per i lavoratori di Stati che, anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti
dall’inserimento in traffici migratori irregolari.
Semplificazione e accelerazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro (decreto flussi)
Nelle more della sottoscrizione del contratto di soggiorno il nulla osta consente lo svolgimento dell’attività’ lavorativa nel territorio nazionale.
Ingresso e soggiorno al di fuori delle quote
E’ consentito l’ingresso e il soggiorno per lavoro subordinato allo straniero residente all’estero che completa le attività’ di istruzione e formazione, organizzate sulla base dei fabbisogni manifestati al Ministero del lavoro e delle politiche sociali dalle associazioni di categoria del settore produttivo interessato.
Il nulla osta e’ rilasciato senza il rispetto dei limiti numerici, quantitativi e qualitativi.
La domanda di visto di ingresso e’ presentata, a pena di decadenza, entro sei mesi dalla conclusione del corso ed e’ corredata dalla conferma della disponibilità’ ad assumere da parte del datore di lavoro.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali adotta linee guida con le quali sono fissate le modalità’ di predisposizione dei programmi di formazione professionale e civico-linguistica e individuati i criteri per la loro valutazione.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali comunica, entro sette giorni dall’inizio dei corsi, al Ministero dell’interno e al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale le generalità dei partecipanti, per consentire l’espletamento dei controlli e perverificare l’assenza degli elementi ostativi di cui all’articolo 22.
Durata del permesso di soggiorno per
lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo e per ricongiungimento familiare
I permessi di soggiorno, al momento del rinnovo, avranno una durata di 3 anni e non più di 2.
Ingresso dei lavoratori del settore agricolo e contrasto alle agromafie
I datori di lavoro che hanno presentato regolare domanda per l’assegnazione di lavoratori agricoli e che non sono risultati assegnatari di tutta o di parte della manodopera oggetto della domanda, possono ottenere, sulla base di quanto previsto dai successivi decreti sui flussi emanati nel corso del triennio, l’assegnazione dei lavoratori richiesti con priorità’ rispetto ai nuovi richiedenti, nei limiti della quota assegnata al settore agricolo.
Nuova Protezione speciale 2023
Ti ho già parlato in un altro articolo del permesso per protezione speciale, ora vediamo cosa cambia con il nuovo decreto immigrazione.
Con il decreto immigrazione 2023 è stata ristretta la possibilità di accedere al nuovo permesso per protezione speciale.
Per le istanze presentate fino alla data di entrata in vigore del presente decreto, ovvero nei casi in cui lo straniero abbia già ricevuto l’invito alla presentazione dell’istanza da parte della Questura competente, continua ad applicarsi la disciplina previgente.
I permessi di soggiorno già rilasciati ai sensi del citato articolo 19, comma 1.1, terzo periodo, in corso di validità’, sono rinnovati per una sola volta e con durata annuale, a decorrere dalla data di scadenza.
Resta ferma la facoltà di conversione del titolo di soggiorno in motivi di lavoro se ne ricorrono i requisiti di legge.
Scarica il testo completo del decreto legge n. 59 del 10 marzo 2023
Questo articolo è stato scritto da:
Avvocato del Foro di Forlì-Cesena • Fondatore e Titolare del sito avvocatofrancescolombardini.it
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