Proroga termini Cittadinanza Italiana a 36 mesi

Scritto dall'Avvocato Francesco Lombardini
Proroga termini Cittadinanza Italiana a 36 mesi ILLEGITTIMI cosa fare

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Proroga termini Cittadinanza Italiana a 36 mesi ILLEGITTIMA: cosa fare?

Cittadinanza Italiana: termine di 24 mesi

Con il decreto immigrazione del 20.12.2020 sono stati modificati i termini di definizione delle domande di cittadinanza.

In altre parole è stato ridotto il tempo massimo entro cui deve essere decisa la domanda di cittadinanza, spostando il vecchio termine di 48 mesi (4 anni) a 24 mesi (2 anni).

La legge attualmente in vigore sulla cittadinanza italiana, tuttavia, non si ferma a questa sola indicazione, ma precisa anche che il termine di 24 mesi può essere prorogato a 36 mesi!

Cittadinanza Italiana: termine di 36 mesi

Come ti spiegavo sopra il termine di 24 mesi non è un termine assoluto perché può essere allungato fino a 36 mesi.

Quando il termine può diventare 36 mesi?

Questa è una domanda molto importante.

La legge non dice in modo chiaro e preciso quando il termine di 24 mesi può essere prorogato a 36 mesi.

L’art. 9 ter della Legge 5 Febbraio 1992, n. 91 dice:

Il termine di definizione dei procedimenti di cui agli art. 5 (cittadinanza per matrimonio) e 9 (cittadinanza per residenza) è fissato in ventiquattro mesi prorogabili fino al massimo di trentasei mesi dalla data di presentazione della domanda.”;

Come vedi la legge non ci dice i motivi precisi della proroga, ma la risposta a questa domanda si rinviene nella legge amministrativa.

Il motivo della proroga deve essere dettato da motivazioni di carattere istruttorio necessarie che non rendono definibile la domanda nel termine indicato. 

La proroga del termine a 36 mesi, pertanto, deve necessariamente dipendere dalla complessità dell’iter istruttorio relativo alla domanda di cittadinanza italiana oggetto della proroga stessa e che non potrà quindi essere uguale per tutti.

In altre parole, questa proroga non deve essere automatica e uguale per tutte le domande di cittadinanza italiana presentate dopo il 20 dicembre 2020.

Proroga istanza per la concessione della cittadinanza italiana

Sicuramente molti di coloro che hanno inviato la domanda di cittadinanza dopo il 20 dicembre 2020 avranno ricevuto sul portale una comunicazione automatica che dice:

Mittente: Ufficio Centrale Cittadinanza

 

Oggetto: proroga istanza per la concessione della cittadinanza italiana.

 

Comunicazione: Al _______ Si comunica che, ai sensi dell’art. 9-ter della legge n. 91/1992, come modificato dall’art. 4, comma 5, del decreto legge del 21 ottobre 2020, convertito nella legge n. 173 del 18 dicembre 2020, il termine di conclusione del procedimento amministrativo di concessione della cittadinanza italiana da Lei richiesta, K10/_______, e’ prorogato di 12 mesi.

 

Tale proroga si rende necessaria per esigenze di istruttoria, al fine di consentire l’acquisizione di tutti i necessari pareri degli organismi coinvolti, che sono essenziali per la valutazione finale da parte di questa Amministrazione.

Questa comunicazione stabilisce una proroga automatica del termine di definizione della procedura da 24 mesi a 36 mesi.

Ovviamente siamo difronte ad una comunicazione del tutto illegittima.

Proroga automatica a 36 mesi illegittima: perchè?

La legge amministrativa impone che tutti i provvedimenti della Pubblica Amministrazione, siano debitamente motivati.

Ovviamente la motivazione deve essere riferita al  caso specifico oggetto del procedimento amministrativo in corso e deve contenere, dettagliatamente, i motivi per i quali si ritiene di dover prorogare il termine.

Quello che invece sta facendo il Ministero è una “generalizzazione” e un “automatismo” della proroga dei termini di definizione della concessione della cittadinanza, senza fornire un adeguata motivazione sul perché si ritiene di operare questo allungamento dei termini.

La Circolare n. 325 del 12.05.2021 emessa dal Ministero dell’Interno a seguito della nuova legge sulla cittadinanza precisa che:

Si rammenta che il rispetto dei termini procedimentali costituisce un obbligo imprescindibile per l’Amministrazione. Si raccomanda pertanto di ridurre i tempi per la gestione delle attività di competenza, che sono parte di un procedimento complesso, a formazione progressiva e plurisoggettiva, e le cui lungaggini, pur se riferite a singoli segmenti endoprocedimentali, possono comportare pericolosi effetti domino sulla definizione dell’intera procedura con implicazioni negative di più vasta portata.

Non può dimenticarsi infatti che l’accelerazione dell’azione amministrativa è uno dei fattori cruciali per l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione, anche nei piani programmatici per la ripresa postpandemica.

Risarcimento del danno da ritardo

Sempre la stessa circolare afferma anche che:

Le notifiche dei provvedimenti, siano essi di concessione o di rigetto, devono essere effettuate con tempestività per concludere l’iter concessorio. Infatti situazioni pendenti possono determinare contenziosi e conseguenti responsabilità erariali in caso di ritardi ingiustificati.

Questa circolare diramata dal Ministero a tutti gli uffici periferici è fondamentale perché chiarisce, una volta per tutte, che i tempi di definizione dei procedimenti amministrativi non possono essere ritardati da lungaggini, di singoli uffici o di funzionari, poiché tale comportamento causerebbe implicazioni negative a tutta la procedura. 

Ma non solo.

Una situazione dilatoria di questo tipo alimenterebbe il lecito ricorso a strumenti giudiziari (quali ad esempio, solleciti, diffide, ricorso contro il silenzio).

Cosa fare se ho ricevuto la proroga dei 36 mesi?

Se anche tu hai ricevuto la proroga la prima cosa da fare è contattarmi.

 

Ho già affrontato casi come questi, so esattamente cosa fare e come risolvere il tuo problema.

Ottenere la cittadinanza in 24 mesi con l’Avvocato

Ecco quello che farò io per te:

  1. Come primo step invierò subito un’istanza di accesso agli atti per verificare il reale stato di avanzamento della tua domanda di cittadinanza.
  2. Se dall’istruttoria non emergeranno elementi tali da poter giustificare la proroga, invierò subito al Ministero una diffida (firmata da me in qualità di Avvocato) per intimare la definizione del procedimento ed il rispetto del termine massimo di 24 mesi.
  3. Se nonostante la diffida la procedura non venisse conclusa, depositerò in Tribunale il ricorso per difendere il tuo diritto a diventare cittadino italiano, il tuo diritto al rispetto dei termini di definizione e, soprattutto, chiederò il risarcimento del danno da ritardo ingiustificato e illegittimo. 

Il caso del mio cliente e il nostro risultato di successo

Ora ti mostro uno dei tanti casi che ho affrontato e che riguarda un mio cliente che aveva ricevuto la tua stessa comunicazione

Come vedrai, in questo caso, non c’è stato bisogno di presentare ricorso.

Come vedi non sei né il primo né l’ultimo (purtroppo) che si trova in questa situazione, ma per fortuna posso aiutarti!

 

Questa comunicazione è del tutto illegittima e va opposta.

 

Non è ammissibile che il Ministero si prenda arbitrariamente maggior tempo, senza alcun giustificato motivo.

 

Sono pronto per difendere il tuo diritto di diventare cittadino italiano, sono pronto a tutelare i tuoi diritti, sempre e comunque.

Questo articolo è stato scritto da:

AVV. FRANCESCO LOMBARDINI

Avvocato del Foro di Forlì-Cesena • Fondatore e Titolare del sito avvocatofrancescolombardini.it 

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